sábado, 24 de abril de 2010
TIRIBOCCHI: ´SEGNO ALL´INTER E DO LO SCUDETTO ALLA ROMA´
Il Romanista- SE FERMIAMO l’Inter facciamo un favore a noi stessi e alla Roma». Le speranze giallorosse di vedere i nerazzurri perdere punti nella sfida di questa sera contro l’Atalanta hanno un nome e un cognome: Simone Tiribocchi. In una squadra che darà il massimo per cercare punti salvezza, lui avrà uno stimolo in più, quello del tifo. Perché è arcinoto che il “Tir”, come lo chiamano tutti, è tifoso della Roma. Perché avrà pure girato tutta l’Italia per giocare a pallone, ma è nato nella Capitale, a Monteverde prima di trasferirsi piccolissimo a Fiumicino. «Sono momenti importanti per noi e per voi romanisti – ha detto l’attaccante intervenendo a Rete Sport -. Andremo lì a fare una gara non solo di contenimento. Dovremo rischiare qualcosa sennò diventa dura. Anche se sappiamo che giochiamo contro l’Inter e l’Inter vista martedì fa paura. Mentalmente dici “è dura”, ma ogni partita fa storia a sé». E allora si può provare a fare l’impresa che farebbe gioire ben più dei 120mila abitanti di Bergamo. Se l’Atalanta fermasse a formazione di Mourinho, farebbe esplodere tutta Roma. «Sarei ipocrita a dire che in settimana non ho ricevuto chiamata da amici e parenti... Uno va in campo per la propria squadra, ma se fermi l’Inter fai un favore alla Roma e a te stesso». E magari un dispetto alla Lazio che, qualora non facesse risultato col Genoa, si ritroverebbe risucchiata in piena zona retrocessione. E pure quello sarebbe un favore alla Roma: «Eh, anche più grande» dice lui ridendo. A far coppia con lui ci sarà Amoruso, mentre il romano solo di nascita Cristiano Doni dovrebbe partire dalla panchina. Su questi tre Mutti punterà per cercare i punti per la permanenza in A: «Sicuramente c’è convinzione – ha spiegato Tiribocchi - a un certo punto siamo arrivati a sette punti dalla salvezza. Adesso che siamo a due o tre dobbiamo crederci. La forma fisica è ottima. Sotto il profilo del gioco siamo tornati noi. C’è rammarico per aver regalato punti. E i cambi di allenatore non ci hanno aiutato. Ma, fino a che possiamo lottare, ci crederemo». e il Tir dovesse segnare a togliere punti all’Inter, a Roma verrebbe portato in trionfo. E magari si tornerebbe parlare di un suo trasferimento a Trigoria. Voci che in passato erano già circolate. Lui però non ci crede più di tanto: «Prima ci speravo di più, quando sei giovane e sogni. Ora guardo la realtà, se non è successo diventa difficile. Alla Roma chiunque vorrebbe andare. Poi per chi è romano e romanista sarebbe bello e importante. Ma adesso non ci spero più». Il suo futuro è quindi ancora a Bergamo? «Si dice che qui odiano i romani, ma se sei un giocatore che non si risparmia loro lo capiscono e lo apprezzano. E non importa da dove vieni». Oggi però importa. Perché il Tir è già in autostrada: pochi chilometri, da Bergamo fino a Milano. Sosta a San Siro, giusto il tempo per farci sognare. Poi potrebbe prendere la strada di Roma, da trionfatore.
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