-Legione Ispanica- / Ultras Roma

Legione Ispanica

Legione Ispanica es un grupo español de la Roma, creado para agrupar bajo una comunidad a todos los romanistas españoles existentes, es un grupo nuevo creado en Septiembre del 2009, formado por apasionados de la Roma de todo el territorio español ( Extremadura, Andalucía, Castilla y León, Cataluña, Comunidad Valenciana, Madrid, etc... ) , con mentalidad ultra pero totalmente apoliticos. Más información: legioneispanicaultras@hotmail.com

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martes, 30 de marzo de 2010

TOTTI: ´LA ROMA CREDE ALLO SCUDETTO. NON ABBIAMO PAURA DI NIENTE´


FRANCESCO TOTTI SCRIVE PER IL CORRIERE DELLO SPORT

Solo lo sport e il calcio in particolare oggi riescono a far vivere giornate così emozionanti per i tifosi. Sabato la passione, la tecnica l'agonismo sono andate di scena allo stadio Olimpico e queste tre componenti ci hanno permesso di battere l'Inter, una grande squadra guidata da un grande allenatore, con una rosa importante di giocatori di livello mondiale. Credo che a qualsiasi giocatore sarebbe piaciuto giocare il big match si sabato sera, uno spettacolo vedere tutte quelle persone in un Olimpico pieno in ogni ordine di posti, emozionante vedere e sentire i nostri tifosi cantare e sostenerci per tutta la partita. Questa è anche una vittoria della società per la politica dei prezzi che ha attuato: ha dato la possibilità a molti tifosi e appassionati di seguire la squadra senza dover sopportare un esborso economico molto elevato. Sono sicuro che anche nelle prossime partite verrà attuata la stessa politica, che consentirà ai tifosi di stare al nostro fianco in questo rush finale.

Nella storia recente della Roma, partite come quelle di sabato ne abbiamo giocate tante, anche più importanti, ma spesso non sono finite bene. Certo, il palo di Milito ha provocato a me e a tutti i tifosi uno shock, io ho perso dieci chili, ma per fortuna è stato solo un grande spavento. Sono stato molto contento perché ancora una volta il gruppo è stata la nostra arma vincente. Questa è sempre stata una mia convinzione, dall'inizio del campionato e negli anni passati. Chiunque è arrivato da noi si è sempre inserito alla grande, basti pensare a Burdisso e Toni, che sembra che giochino con noi da una vita. Arrivati a questo punto ci crediamo, abbiamo il dovere di crederci fino alla fine e poi tireremo le conclusioni.

Credo che la nostra società abbia una storia unica al mondo, una proprietà composta da una famiglia di tifosi e dal nostro presidente che è il nostro primo tifoso, oltre due tra i più importanti dirigenti come Bruno Conti e Daniele Pradè che sono romani e romanisti per la pelle. L'allenatore Ranieri, nato e cresciuto calcisticamente nella Roma, è sicuramente sempre stato nostro tifoso, per non parlare di me e De Rossi, capitano e vice capitano, che siamo cresciuti nel settore giovanile e siamo entrambi tifosi appassionati. E' difficile trovare nel mondo un club di calcio che riconosca queste figure di professionisti che sono anche i primi tifosi della squadra. Probabilmente questo è un valore aggiunto, perché tutto quello che facciamo è sempre in funzione del bene della nostra Roma.

Sabato sarà una partita importante, decisiva, sicuramente ci saranno tanti, tantissimi tifosi che ci sosterranno come nella trasferta dell'anno dello scudetto. Sono sicuro che i nostri tifosi avranno un comportamento civile ed educato che permetterà loro di partecipare anche alle prossime trasferte senza incorrere in inutili sanzioni e divieti. Abbiamo bisogno del loro sostegno in questo finale di campionato.

Il Bari è una squadra che ha espresso un ottimo calcio, organizzato, fisico e tecnico, ma noi non possiamo permetterci nessun errore, perché è troppo importante questa partita. Con l'Inter credo che abbiamo espresso nei primi 35 minuti un grandissimo calcio, per ritmo, atleticità e attenzione. Abbiamo messo alle corde una squadra che ha sempre fatto della forza fisica la sua arma migliore e abbiamo avuto anche il coraggio di giocare con tre attaccanti per dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che noi non abbiamo paura di nulla e siamo tutti pronti a sacrificarci per la squadra, come è sempre avvenuto nei momenti meno felici. Il nostro allenatore ha sempre dimostrato di approcciarsi alla partita in maniera corretta ed efficace, cercando di prendere le contromisure della squadra avversaria, ma soprattutto senza rinunciare mai al gioco.Ora arriva il bello, ma anche il difficile, l'euforia può fare brutti scherzi. Troppi gli errori in cui possiamo incorrere.

Sicuramente qualcuno vorrà apparire come l'artefice dei nostri successi, ma ora è troppo facile. Il gruppo è sempre stato il vero dodicesimo uomo in campo. Sono sicuro che assisteremo al solito teatrino, come è già successo sabato nelle sale vip dello stadio affollate di persone che si sono pecipitate a fare i complimenti. Eppure non le ho mai viste nei nostri momenti di difficoltà. Probabilmente erano prese da altri impegni o a parlare male di noi in qualche segreta stanza. Sono le stesse persone che vengono allo stadio con gli inviti della Roma e poi parlano male della società.

Quest'anno è capitato qualcosa di veramente strano. Per la prima volta siamo stati messi in discussione io e Bruno Conti, simboli riconosciuti in tutto il mondo come i rappresentanti e gli ambasciatori di questa Roma. Ho visto e ho sentito persone che hanno messo in discussione la nostra professionalità e il nostro affetto per questa società, in favore dei nostri interessi personali. Credo che io e Bruno abbiamo sempre rispettato una regola di vita, quella di dimostrare con i fatti e la verità il nostro attaccamento di oggi e del futuro. E questo nessuno può mai metterlo in dubbio.

Sono contento di essere rientrato dopo un'assenza più lunga del previsto, ma ora mi sento pronto a dare il mio apporto personale importante ai miei compagni per questo finale di campionato. Mai come quest'anno il torneo è stato così avvincente in ogni zona della classifica e credo che solo nelle ultime giornate saranno decisive le varie posizioni.

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