-Legione Ispanica- / Ultras Roma

Legione Ispanica

Legione Ispanica es un grupo español de la Roma, creado para agrupar bajo una comunidad a todos los romanistas españoles existentes, es un grupo nuevo creado en Septiembre del 2009, formado por apasionados de la Roma de todo el territorio español ( Extremadura, Andalucía, Castilla y León, Cataluña, Comunidad Valenciana, Madrid, etc... ) , con mentalidad ultra pero totalmente apoliticos. Más información: legioneispanicaultras@hotmail.com

¿Qué equipo vencerá el próximo Scudetto? // Che squadra vincerà lo Scudetto?

¿Dónde imaginas a la Lazio la temporada que viene? / Secondo te, dove giocherà la Lazzie l'anno prosimo?

SS Burini 1-2 AS Roma ( Non dimentichiamo ;) )

Rinho-voglia di stringersi un pò - AS ROMA HD

TIFOSO DELLA ROMA ESASPERATO SBROCCA CON UN TIFOSO DELL'INTER... SALAME MILANESE!!!

miércoles, 31 de marzo de 2010

RANIERI DA RECORD



Il Messaggero- Sassetti, sassolini. Spine. Chiamatele come volete. L’ambizione è togliersi tutto, dopo il 16 maggio, ultima giornata di campionato. Claudio Ranieri non lo dice, ma ci crede davvero. E forse quel giorno, se sarà, quei sassetti, i sassolini e le spine se li toglierà molto volentieri. Soffiare il tricolore a colui (Mourinho) che lo ha deriso e preso in giro apertamente sia in Inghilterra sia a casa sua, in Italia, non sarebbe cosa da poco; portare a casa un successo del genere come tecnico della Roma, squadra della sua città, sarebbe una soddisfazione doppia; cucirsi sul petto uno scudetto poi, come primo allenatore subentrato della storia della Roma, sarebbe una vera e propria primizia. Per non parlare poi di quello che potrà pensare o dire della Juventus, squadra che lo ha ripudiato a due giornate dalla fine solo per no naverla portata al titolo due anni dopo la risalita dalla serie B. Tutto questo considerando che il tecnico giallorosso, fin ora, in tutte le sue esperienze in Italia e all’estero, non si era mai trovato in na posizione simile a sette giornate dalla fine del campionato. Ha assaporato lo scudetto,ha costruito le squadre per poterlo vincere, ma arrivati a questo punto è sempre stato lontano dal traguardo.Un’emozione tutta da vivere. L’utopia che diventa sogno, il sogno può diventare realtà. I tre allenatori scudettati della Roma sono stati seduti sulla panchina giallorossa dall’inizio alla fine del campionato, come di solito accade anche in altre parti. A Ranieri può succedere qualcosa di particolare: essere l’unico a vincere senza aver cominciato il campionato su quella panchina. I casi di questo tipo in Italia sono cinque: l’ultimo, come ricorda una statistica di romanews.eu, è,guardacaso,un interista, Gianni Invernizzi che, nel campionato 1970-1971 sostituì Heriberto Herrera sulla panchina dell’Inter dopo un 3-0 rimediato in un derby col Milan. Vinse quel campionato con quattro punti di vantaggio proprio sulla squadra rossonera. Nel dopoguerra, soltanto un altro precedente, e siamo alla stagione 1954- 1955. Stavoltala sorte bacia il Milan che, Bela Guttmann con Ettore Puricelli. Nonostante un primo posto, Gurrmann viene esonerato alla ventesima giornata dopo due sconfitte consecutive. A fine stagione, il trionfo sull’Udinese conquattro punti di vantaggio. Nel 1942-’43, il Torino (che dodici mesi prima aveva conteso proprio ai giallorossi il tricolore), inseguiva il Livorno con diciassette punti dopo tredici giornate, insieme alla Juventus. Antonio Janni subentra ad Andrea Kutik guidando la squadra al terzo titolo della sua storia. Proprio il Torino, nel 1938-’39 aveva dovuto lasciare al Bologna di Arpad Veisz (ingaggiato al posto di Hermann Felsner alla quinta giornata), lo scudetto. A riuscirci per primo erano stati però, cinque anni prima, due tecnici: Giuseppe Bisogno e Benedetto Gola. La coppia,scelta dalla Juventus dopoaver cacciato il tecnico Carlo Carcano, parliamo del campionato 1933-1934. Il nuovo allenatore prende la squadra terza e la porta in trionfo. Ranieri è arrivato il 2 settembre a Trigoria. Dopo duegiornate di campionato. E’ partito così e così, poi la grande rimonta, fino ad arrivare ad un punto dall’Inter. Sette giornate alla fine, la speranza è accesa. «Il progetto sta prendendo corpo, voglio vedere di portarlo avanti altri tre o quattro anni. Insomma, fatemi godere un altro po’», le parole di Claudio Ranieri, ieri alla presentazione del libro di Enrico Varriale «A bordocampo».Il futuro, scudetto o non scudetto, è qui nella capitale. «Io resto. Dopo 30 anni sono tornato a casa e non ho intenzione di ripartire. La Nazionale? Voglio chiudere con la Nazionale o una nazionale nel caso l’Italia non pensasse a me traqualcheanno. Ma ripeto che per ora penso, alleno e vivo da romanista ». A proposito di romanisti. «Uno come De Rossi non mi era mai capitato di incontrarlo. È il vero simbolo della romanità, un uomo oltre che un calciatore disposto a dare tutto se stesso per un modo di vivere. Che poi è quello che piace a me. Ora racconto una cosa che non ho mai detto a nessuno e risale ai tempi in cui giocavo nel Catania. Venimmo a Roma a disputare gli spareggi per la promozione in serieA, ma eravamou unpò giù. I miei compagni mi chiesero di dare loro la carica, lo feci mettendo in pullman la canzone di Venditti che è da sempre inno romanista.Non ci crederete: eravamo sfavoriti, vincemmo gli spareggi. A segnare il gol decisivo fu Angelo Crialesi: un romano ». Bene.

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