lunes, 17 de mayo de 2010
Vi presento l'eleganza di quella squadra de zingari, immigrati e clandestini...guardate che striscione hanno esposto:
"Totti, anziche il pollice in bocca, metti il medio nel c.." RICORDO CHE L HANNO SCRITTO I GIOCATORI, NON I TIFOSI!!!
I tifosi della Roma accolgono la squadra a Fiumicino dopo Chievo-Roma16/05/2010
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domingo, 16 de mayo de 2010
De Rossi: "Con la Tessera del Tifoso non vedremo più un pubblico come quello di oggi"
“La squadra più forte è l’Inter, lo sapevamo prima e adesso – ha detto Daniele De Rossi a Rai Due -Gli abbiamo però dato fastidio fino all’ultimo e ci abbiamo creduto anche un po’. Siamo una grande squadra e lavorando penso che potremo strapparglielo uno presto”. Dove secondo te lo avete perso o non vinto? “C’è un pareggio di differenza, ma non sarebbe veritiero andare a vedere perchè abbiamo vinto anche con un pizzico di fortuna nei derby”.
Gli fanno i complimenti dallo studio e lui “Ero equilibrato anche quando nel 2008 ho contestato ed avevo ragjone. I nostri tifosi? Non gli devo dire niente perché li conosciamo il nostro grande pubblico. Ora forse non vedremo più queste giornate per colpa di assurde leggi”.
Voi romaniquesta scudetto mancato ne avete risentito di più “Non è vero, piangevano come noi anche gente che sono nati migliaia di chilometri lontano”. Totti continuerà a giocare? “certo, e perché no?”.
DE ROSSI A SKY
Come arrivi ai mondiali? “Non riesco a pensarci oggi. Avrei fatto a cambio con cambiasso. Questo verdetto brucia. Giochiamo per vincere e penso che per i prossimi anni se lavoriamo bene tutti quanti potremo essere pronti per vincere qualcosa. Brucia anche ai ventimila che sono venuti. Noi abbiamo qualcosa di diverso e lo può capire solo che sta qui”
Dopo Spalletti cosa è cambiato?“C’è stato uno scossone, io ci rimasi male, ma Ranieri ha motivato bene un gruppo che aveva già tanta qualità”
Cosa è successo poi con le tre sconfitte consecutive?“Tanta differenza li fanno anche gli episodi e mi riferisco anche alle vittorie. Penso che comunque lavoravamo in questa sorta di miglioramento e posizione che nessuno poteva immaginare.”
Il prossimo anno questa squadra è in grado di tenere testa fino alla fine all’Inter?“Secondo me lo era anche l’anno scorso. Milan e nter hanno grandi risorse che noi non abbiamo, eppure noi siamo sempre lì”
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Totti in lacrime: «I tifosi della Roma sono unici»
Il capitano giallorosso: «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Abbiamo dato tutto quello che avevamo. È il momento di ringraziare i nostri sostenitori ancora una volta, perché non è mai abbastanza. Le emozioni di questa stagione sono da dedicare interamente a loro. Sono speciali»
ROMA, 16 maggio - I tifosi giallorossi, più di ventimila presenti al Bentegodi di Verona, oggi hanno comunque ringraziato la squadra per la cavalcata fatta in questa stagione che si è chiusa oggi con la vittoria dello scudetto da parte dell'Inter. Totti, dal suo sito internet, decide di ringraziare proprio quei tifosi che sono stati vicini alla squadra fino alla fine. «Sono unici - scrive il capitano giallorosso - loro sono il vero cuore della Roma. Loro sono la Roma. Grazie». Il numero dieci giallorosso, che in lacrime è andato sotto la curva occupata proprio dai romanisti, ha voluto dedicare a loro l'intera stagione. «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Abbiamo dato tutto quello che avevamo. È il momento di ringraziare i nostri sostenitori ancora una volta, perchè non è mai abbastanza. Le emozioni di questa stagione sono da dedicare interamente a loro. Sono tifosi speciali, anzi unici».
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I tifosi giallorossi invadono Fiumicino: la squadra arriverà alle 20.15
Sono già circa cinquecento i tifosi giallorossi accorsi all'aeroporto di Fiumicino per salutare la squadra romanista di ritorno da Verona. Un'invasione per ringraziare la squadra, dopo una stagione esaltante, nonostante lo scudetto abbia preso la via di Milano
18.15 Sono circa duecento i tifosi accorsi all'aeroporto. Cori per la squadra, su tutti l'ormai celebre "Voglia di stringersi un po'" sulle note di "maledetta primavera" e "Campo Testaccio". Cori, anche, contro la Lazio e contro Balotelli.
18.30 Sono circa 400 i tifosi presenti
18.45 La folla che sta intasando la zona antistante all'aeroporto e che sta intasando il traffico di chi parte e chi rientra, si sta spostando verso la zona CargoCity.
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sábado, 15 de mayo de 2010
viernes, 14 de mayo de 2010
MERCATO ROMA, GIUSEPPE ROSSI L´ULTIMA IDEA DI RANIERI
In attesa di conoscere l'esito di un campionato che deve scrivere ancora l'ultima pagina, è già iniziata la caccia al dopo-Toni. Dopo il messaggio di ieri dell'attaccante, in molti pensano all'addio. Se però l'attaccante dovesse alla fine rimanere a Trigoria, potrebbe comunque arrivare un attaccante. Un giocatore con caratteristiche differenti. Ranieri stima moltissimo Giuseppe Rossi, seconda punta del Villarreal, con il quale ha costruito la salvezza del Parma nel 2006-2007. A frenare un'eventuale trattativa, il costo dell'attaccante che si aggirerebbe intorno ai 15 milioni. Se però Rossi dovesse partire per il Sudafrica con gli azzurri di Lippi e incantare nella manifestazione iridata, il costo crescerebbe inevitabilmente. Prima di fare passi in questo senso, la Roma dovrà monetizzare le cessioni dei brasilini Doni e Baptista. Sperando, in questo caso, che il mondiale rappresenti un valido alleato.
(Sky Sport)
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RANIERI E LA ROMA VERSO IL RINNOVO DEL CONTRATTO
Claudio Ranieri e Rosella Sensi si incontreranno presto per il rinnovo del contratto che verrà allungato di altri due anni, dal 2011 al 2013, e ritoccato verso l'alto: il tecnico giallorosso percepirà fino a 2 mln di euro a stagione. Chiara quindi la volontà dell'ex allenatore della Juventus di sposare il progetto della Roma e rifiutare le reiterate proposte della Nazionale.
(Calciomercato.it)
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INTER, BUFERA SU ETO´O, UNA RAGAZZA LO ACCUSA: ´VUOLE COSTRINGERMI AD ABORTIRE´
“Se non abortisci ti uccido quando torno a Milano, tu ed io siamo africani e sai bene noi in Camerun cosa facciamo alle donne che non vogliono abortire”. Questa l’agghiacciante accusa lanciata da una ragazza senegalese all’indirizzo di Samuel Eto'o, attaccante dell’Inter, in una lunga intervista a Il Giornale. Noi vi riportiamo semplicemente le parole della giovane in attesa di eventuali repliche e smentite del bomber nerazzurro.
Una confessione lunga che si apre con i dettagli con cui i due si sarebbero conosciuti: “Risiedo a Milano dal 2006, ho intrapreso l’attività di commessa, ma per merito della mia statura e del mio aspetto fisico svolgo anche l’attività di indossatrice. Durante l’autunno 2009 sono stata invitata da certi amici ad una cena al ristorante marocchino Yakut, in quell’occasione mi è stato presentato un giovane di origini camerunensi da poco venuto a Milano dalla Spagna. Questa persona mi ha rivelato che era un famoso calciatore acquistato dall’Inter, si è presentato col nome di Samuel Eto’o. Agli inizi di gennaio 2010 ho ricevuto una telefonata, Samuel mi ha chiesto di uscire con lui quella sera stessa. Siamo andati al bar dell’hotel Bulgari per prendere un aperitivo. Da quella sera ha iniziato a telefonarmi con insistenza; il quarto incontro si è verificato un mercoledì dopo una partita disputata a San Siro, era molto tardi, ha insistito per non uscire e si è autoinvitato a casa mia. Ad una mia precisa domanda mi ha risposto di non essere sposato, di non avere figli e nessun legame sentimentale. Quella sera abbiamo per la prima volta fatto l’amore. Da allora abbiano iniziato a vederci almeno un paio di volte alla settimana. Gli incontri erano da me oppure a casa sua in via Spiga, il suo citofono non porta nessun nome ma solo il numero 6. Samuel non aveva mai voluto usare il profilattico nonostante le mie raccomandazioni”.
Questi alcuni passaggi dell’intervista, che poi assume toni ben diversi quando la ragazza - che da poco avrebbe scoperto di essere incinta - spiegherebbe la reazione del calciatore: “Il 6 aprile alle ore 14 ho chiamato Samuel che stava in Spagna per rendergli nota la mia gravidanza. Mi ha risposto infastidito di non avere tempo. Subito mi ha intimato con parole dure di abortire perché questo figlio non doveva nascere, gli ho spiegato che sono musulmana e la mia religione non ammette l’aborto, oltretutto non volevo uccidere il mio bambino. Samuel ha replicato: guarda che devi fare quello che ti dico perché ho già 4 figli e non posso mantenere un altro bambino. Sono rimasta sbalordita da questa notizia". Il 9 aprile Eto’o, sostiene la donna, torna all’attacco: “Tu mi tratti come fossi uno scemo inventando molte scuse pur di non abortire. Devi fare quello che ti dico, non mi fare arrabbiare. Tu hai la testa dura che non ti funziona ma se non abortisci te la taglio”.
L’ultima telefonata, la più dura, sarebbe invece piuttosto recente (domenica 2 maggio, alle ore 11,47): “Se non abortisci ti uccido quando torno a Milano, tu ed io siamo africani e sai bene noi in Camerun cosa facciamo alle donne che non vogliono abortire, posso sempre scappare via dall’Italia. ‘Non mi devi cercare mai più, sai che non sono un senegalese io’, alludendo al fatto risaputo che i cittadini del Camerun sono notoriamente molto violenti e duri al contrario del popolo senegalese”.
“Tale registrazione - conclude la ragazza nell’intervista a Il Giornale - è disponibile per chi la volesse ascoltare. Specifico di non tollerare simili sopraffazioni perché voglio sentirmi libera di determinare il destino mio e di mio figlio. Non accetto che Samuel Eto’o possa impormi la sua volontà per costringermi ad abortire”.
(Eurosport)
Una confessione lunga che si apre con i dettagli con cui i due si sarebbero conosciuti: “Risiedo a Milano dal 2006, ho intrapreso l’attività di commessa, ma per merito della mia statura e del mio aspetto fisico svolgo anche l’attività di indossatrice. Durante l’autunno 2009 sono stata invitata da certi amici ad una cena al ristorante marocchino Yakut, in quell’occasione mi è stato presentato un giovane di origini camerunensi da poco venuto a Milano dalla Spagna. Questa persona mi ha rivelato che era un famoso calciatore acquistato dall’Inter, si è presentato col nome di Samuel Eto’o. Agli inizi di gennaio 2010 ho ricevuto una telefonata, Samuel mi ha chiesto di uscire con lui quella sera stessa. Siamo andati al bar dell’hotel Bulgari per prendere un aperitivo. Da quella sera ha iniziato a telefonarmi con insistenza; il quarto incontro si è verificato un mercoledì dopo una partita disputata a San Siro, era molto tardi, ha insistito per non uscire e si è autoinvitato a casa mia. Ad una mia precisa domanda mi ha risposto di non essere sposato, di non avere figli e nessun legame sentimentale. Quella sera abbiamo per la prima volta fatto l’amore. Da allora abbiano iniziato a vederci almeno un paio di volte alla settimana. Gli incontri erano da me oppure a casa sua in via Spiga, il suo citofono non porta nessun nome ma solo il numero 6. Samuel non aveva mai voluto usare il profilattico nonostante le mie raccomandazioni”.
Questi alcuni passaggi dell’intervista, che poi assume toni ben diversi quando la ragazza - che da poco avrebbe scoperto di essere incinta - spiegherebbe la reazione del calciatore: “Il 6 aprile alle ore 14 ho chiamato Samuel che stava in Spagna per rendergli nota la mia gravidanza. Mi ha risposto infastidito di non avere tempo. Subito mi ha intimato con parole dure di abortire perché questo figlio non doveva nascere, gli ho spiegato che sono musulmana e la mia religione non ammette l’aborto, oltretutto non volevo uccidere il mio bambino. Samuel ha replicato: guarda che devi fare quello che ti dico perché ho già 4 figli e non posso mantenere un altro bambino. Sono rimasta sbalordita da questa notizia". Il 9 aprile Eto’o, sostiene la donna, torna all’attacco: “Tu mi tratti come fossi uno scemo inventando molte scuse pur di non abortire. Devi fare quello che ti dico, non mi fare arrabbiare. Tu hai la testa dura che non ti funziona ma se non abortisci te la taglio”.
L’ultima telefonata, la più dura, sarebbe invece piuttosto recente (domenica 2 maggio, alle ore 11,47): “Se non abortisci ti uccido quando torno a Milano, tu ed io siamo africani e sai bene noi in Camerun cosa facciamo alle donne che non vogliono abortire, posso sempre scappare via dall’Italia. ‘Non mi devi cercare mai più, sai che non sono un senegalese io’, alludendo al fatto risaputo che i cittadini del Camerun sono notoriamente molto violenti e duri al contrario del popolo senegalese”.
“Tale registrazione - conclude la ragazza nell’intervista a Il Giornale - è disponibile per chi la volesse ascoltare. Specifico di non tollerare simili sopraffazioni perché voglio sentirmi libera di determinare il destino mio e di mio figlio. Non accetto che Samuel Eto’o possa impormi la sua volontà per costringermi ad abortire”.
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MOURINHO: ´RANIERI È STATO IPOCRITA´
L'allenatore dell'Inter Jose Mourinho in un'intervista concessa al settimanale Panorama, esprime un pesante giudizio su Claudio Ranieri e sul calcio italiano: "La prima cosa che penso è che Ranieri sia stato ipocrita. Fa i complimenti a me e all'Inter prima della partita contro la Roma, poi alla fine della partita e alla vigilia della giornata di campionato dice quello che ha detto (riguardo l'affermazione di Ranieri che aveva definito le dichiarazioni di Mourinho "bombe ad orologeria" ). La seconda cosa che penso è che sia stato quello che noi in Portogallo diciamo così: lanci la sabbia in aria per non far vedere niente agli altri". Fumo negli occhi in Italia: "Esatto, quella cosa lì. Vogliono creare l'atmosfera". Un modo per mettervi in difficoltà? "Chissà, sì. Possibile. Ma noi siamo tranquilli".
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INTER, ORIALI: ´MEZZAROMA HA SURRISCALDATO L´AMBIENTE´
"Ha detto che avremo gli occhi di tutto il mondo addosso, ma io aggiungo che sarà così anche a fronte di quello che ha dichiarato. Mezzaroma ha surriscaldato l'ambiente e poteva evitarselo". Lele Oriali, intervistato da Bruno Longhi, ci va giù duro e bacchetta il presidente del Siena: "Possiamo vincere lo scudetto - continua -, ma la partita, dopo le parole di Mezzaroma, è diventata delicata". Poi su Mou: "Il suo futuro lo deciderà lui".
A qualche metro dall'ultimo ostacolo, l'aria che si respira non è quindi delle migliori. E la colpa, stando almeno a Oriali, non è certo dell'Inter. A Siena, dove i nerazzurri proveranno a vincere il quinto titolo di fila contro la "sparring partner" degli ultimi anni, ci sarà quindi da sudare: "Ovviamente - dice Oriali - io mi auguro che alla fine il risultato sia positivo. Abbiamo la possibilità di vincere lo scudetto, è l'ultima partita di un campionato molto bello, molto combattuto tra Inter e Roma e spero di poter festeggiare. Al di là di come andrà a finire, la squadra di Ranieri merita un applauso, perché ha disputato un campionato strepitoso. Per quanto ci riguarda andiamo ad affrontare una squadra già retrocessa, ma stando alle dichiarazioni del suo presidente (Mezzaroma, ndr), sarà una partita delicata. (Mezzaroma) ha dichiarato che avremo tutti gli occhi del mondo addosso, che tutti guarderanno Siena-Inter, ma io aggiungo che guarderanno Siena-Inter anche a fronte delle dichiarazioni che lui ha fatto e che forse poteva risparmiarsi".
Ma come mai nessuno parla di Chievo-Roma?
"Non se ne parla - continua Oriali -, sembra che sia scontato che la Roma vinca con il Chievo, ma io non credo. Noi li abbiamo affrontati domenica scorsa e ci hanno dato del filo da torcere. Di conseguenza non è così scontato il risultato di Verona così come non è scontata la nostra vittoria a Siena".
Le motivazioni in questi casi fanno la differenza...
"Noi abbiamo motivazioni importanti - spiega -, vogliamo continuare a vincere come abbiamo fatto negli ultimi anni. Certo, troveremo un ambiente surriscaldato e se ne poteva fare a meno...".
Mourinho resterà all'Inter anche nella prossima stagione?
"Non so - ammette Oriali -, deciderà lui alla fine del campionato parlando con il presidente. Personalmente mi auguro che resti per continuare a portare in alto l'Inter come ha fatto in questi due anni. Mancava solamente l'ultimo tassello a livello europeo e lui l'ha aggiunto...".
(Sportmediaset.it)
A qualche metro dall'ultimo ostacolo, l'aria che si respira non è quindi delle migliori. E la colpa, stando almeno a Oriali, non è certo dell'Inter. A Siena, dove i nerazzurri proveranno a vincere il quinto titolo di fila contro la "sparring partner" degli ultimi anni, ci sarà quindi da sudare: "Ovviamente - dice Oriali - io mi auguro che alla fine il risultato sia positivo. Abbiamo la possibilità di vincere lo scudetto, è l'ultima partita di un campionato molto bello, molto combattuto tra Inter e Roma e spero di poter festeggiare. Al di là di come andrà a finire, la squadra di Ranieri merita un applauso, perché ha disputato un campionato strepitoso. Per quanto ci riguarda andiamo ad affrontare una squadra già retrocessa, ma stando alle dichiarazioni del suo presidente (Mezzaroma, ndr), sarà una partita delicata. (Mezzaroma) ha dichiarato che avremo tutti gli occhi del mondo addosso, che tutti guarderanno Siena-Inter, ma io aggiungo che guarderanno Siena-Inter anche a fronte delle dichiarazioni che lui ha fatto e che forse poteva risparmiarsi".
Ma come mai nessuno parla di Chievo-Roma?
"Non se ne parla - continua Oriali -, sembra che sia scontato che la Roma vinca con il Chievo, ma io non credo. Noi li abbiamo affrontati domenica scorsa e ci hanno dato del filo da torcere. Di conseguenza non è così scontato il risultato di Verona così come non è scontata la nostra vittoria a Siena".
Le motivazioni in questi casi fanno la differenza...
"Noi abbiamo motivazioni importanti - spiega -, vogliamo continuare a vincere come abbiamo fatto negli ultimi anni. Certo, troveremo un ambiente surriscaldato e se ne poteva fare a meno...".
Mourinho resterà all'Inter anche nella prossima stagione?
"Non so - ammette Oriali -, deciderà lui alla fine del campionato parlando con il presidente. Personalmente mi auguro che resti per continuare a portare in alto l'Inter come ha fatto in questi due anni. Mancava solamente l'ultimo tassello a livello europeo e lui l'ha aggiunto...".
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TONI TRA SOGNO E SALUTI: ´GRAZIE ROMA E ARRIVEDERCI´ MEXES, LACRIME E FIDUCIA: ´CI CREDO´
Verona è sempre più vicina. Roma e la Roma si preparano agli ultimi novanta minuti di una stagione esalta tante, ma che rischia di lasciare il ricordo di una (grande) occasione persa. Tra due giorni Ranieri e i giocatori staranno già respirando già l’aria intorno al Bentegodi. Qualcuno, però, guarda oltre. E, in attesa di sapere chi metterà la ruota davanti all’arrivo di domenica, sembra passare direttamente ai saluti.
ARRIVEDERCI ― Avvio devastante. Media di un gol ogni centoquindici minuti dall’esordio di Cagliari alla rete del delirio contro l’Inter, il 27 marzo. Poi, più nulla. Un digiuno lungo sei gare e trecentocinquantadue minuti (recuperi esclusi). Oggi l’attaccante ha lanciato un messaggio dal proprio sito internet dal sapore di addio: «Ringrazio tutto lo staff romanista per la splendida accoglienza e la fiducia incondizionata. Un grazie di cuore ai miei compagni di squadra e a tutti i tifosi romanisti per il calore e l'affetto dato sin dal primo giorno. Grazie Roma, nella speranza che sia solo un arrivederci». Un addio? Forse. In realtà, decisioni non ne sono ancora state prese. A Trigoria sono contenti del rendimento di Luca. Meno del costo di un eventuale riscatto, tra ingaggio e cartellino. Persone vicine a Toni hanno letto le sue parole come un ‘saluto all’ambiente da parte di un giocatore in prestito che vorrebbe restare ma non ha certezze’. A qualcuno, è sembrato qualcosa di più. Toni, intanto, ha dovuto rinunciare al mondiale. Anche per questo, di tempo per intavolare una trattativa ― fanno sapere ― non ne manca.
LACRIME E SOGNI ― Non solo saluti, però. Perché Luca ha anche voluto guardare avanti, nel bilancio di (fine?) avventura. «Ci siamo tolti delle belle soddisfazioni! E chissà... non succede, ma se succede...», ha scritto sul proprio sito. Un messaggio di fiducia condiviso da Mexes, che alla presentazione di un nuovo supermercato ha mostrato fiducia: «Ce la metteremo tutta, ci crediamo dalla prima giornata, andremo avanti fino alla fine seguendo il nostro sogno». Philippe è tornato anche sulle lacrime del dopo Roma-Samp. «Spero che si trasformino in un sorriso domenica». Un sorriso Phil lo mostra anche riguardo al proprio futuro: «E’ tutto chiaro, non ci sono problemi. Un addio? Non è vicino. E con Ranieri ho un rapporto splendido come tutti i miei compagni».
VERSO VERONA ― Sempre meno dubbi. Tutti, ad eccezione dello squalificato Riise, vogliono arrivare a Verona pronti per scendere in campo. Sta facendo di tutto per esserci Pizarro, alle prese con il solito fastidio al ginocchio e con una botta al collo del piede subita martedì in allenamento. Anche stamattina allenamento a parte. Ad oggi, il cileno non sarebbe della gara. Ma con tre giorni a disposizione, Ranieri ― che oggi ha sottoposto la squadra ad un allenamento particolarmente intenso ― è convinto di poter contare su di lui. Non ci sono problemi, invece, per Totti, rimasto a lavorare all’interno del Bernardini. Per lui, palestra e fisioterapia. Ma da Trigoria fanno sapere come non sia scattato nessun allarme per Francesco, che quindi guiderà l’attacco romanista, sostenuto da Menez e Vucinic. Resterà ancora a guardare Toni. Almeno in avvio. Anche per questo, forse, sembra già l’ora dei saluti.
ARRIVEDERCI ― Avvio devastante. Media di un gol ogni centoquindici minuti dall’esordio di Cagliari alla rete del delirio contro l’Inter, il 27 marzo. Poi, più nulla. Un digiuno lungo sei gare e trecentocinquantadue minuti (recuperi esclusi). Oggi l’attaccante ha lanciato un messaggio dal proprio sito internet dal sapore di addio: «Ringrazio tutto lo staff romanista per la splendida accoglienza e la fiducia incondizionata. Un grazie di cuore ai miei compagni di squadra e a tutti i tifosi romanisti per il calore e l'affetto dato sin dal primo giorno. Grazie Roma, nella speranza che sia solo un arrivederci». Un addio? Forse. In realtà, decisioni non ne sono ancora state prese. A Trigoria sono contenti del rendimento di Luca. Meno del costo di un eventuale riscatto, tra ingaggio e cartellino. Persone vicine a Toni hanno letto le sue parole come un ‘saluto all’ambiente da parte di un giocatore in prestito che vorrebbe restare ma non ha certezze’. A qualcuno, è sembrato qualcosa di più. Toni, intanto, ha dovuto rinunciare al mondiale. Anche per questo, di tempo per intavolare una trattativa ― fanno sapere ― non ne manca.
LACRIME E SOGNI ― Non solo saluti, però. Perché Luca ha anche voluto guardare avanti, nel bilancio di (fine?) avventura. «Ci siamo tolti delle belle soddisfazioni! E chissà... non succede, ma se succede...», ha scritto sul proprio sito. Un messaggio di fiducia condiviso da Mexes, che alla presentazione di un nuovo supermercato ha mostrato fiducia: «Ce la metteremo tutta, ci crediamo dalla prima giornata, andremo avanti fino alla fine seguendo il nostro sogno». Philippe è tornato anche sulle lacrime del dopo Roma-Samp. «Spero che si trasformino in un sorriso domenica». Un sorriso Phil lo mostra anche riguardo al proprio futuro: «E’ tutto chiaro, non ci sono problemi. Un addio? Non è vicino. E con Ranieri ho un rapporto splendido come tutti i miei compagni».
VERSO VERONA ― Sempre meno dubbi. Tutti, ad eccezione dello squalificato Riise, vogliono arrivare a Verona pronti per scendere in campo. Sta facendo di tutto per esserci Pizarro, alle prese con il solito fastidio al ginocchio e con una botta al collo del piede subita martedì in allenamento. Anche stamattina allenamento a parte. Ad oggi, il cileno non sarebbe della gara. Ma con tre giorni a disposizione, Ranieri ― che oggi ha sottoposto la squadra ad un allenamento particolarmente intenso ― è convinto di poter contare su di lui. Non ci sono problemi, invece, per Totti, rimasto a lavorare all’interno del Bernardini. Per lui, palestra e fisioterapia. Ma da Trigoria fanno sapere come non sia scattato nessun allarme per Francesco, che quindi guiderà l’attacco romanista, sostenuto da Menez e Vucinic. Resterà ancora a guardare Toni. Almeno in avvio. Anche per questo, forse, sembra già l’ora dei saluti.
VERSO VERONA CON IL DUBBIO PIZARRO LA SQUADRA IN CORO: ´DOBBIAMO CREDERCI´
Sono giorni di attesa quelli che si vivono a Trigoria. Si aspetta domenica, si aspetta di vedere se il miracolo accadrà oppure se questa stagione verrà ricordata come una delle più emozionanti e positve della storia romanista sempre però con quell’amaro in bocca, tipico di chi ha visto svanire un grande traguardo proprio a pochi metri dall’arrivo. Mentre tutto il gruppo sta cercando di mantenere alta la concentrazione escono già le prime liste dei convocati per i Mondiali in Sud Africa, a cui manca poco più di un mese. C’è chi è rimasto deluso per non essere stato chiamato oppure chi è felice per aver coronato un sogno. Un caso su tutti quello di Perrotta che sperava in una chiamata di Lippi dopo una stagione veramente straordinaria e che invece a Giugno vivrà i Mondiali da semplice spettatore.
CREDERCI - La Roma non vuole mollare. Lo si capisce da come la squadra è scesa in campo in queste ultime partite in cui gli uomini di Ranieri hanno sempre lottato cercando di mettere pressione sull’Inter. Ci credono tutti all’interno della Roma nonostante le possibilità di assistere ad un ribaltone domenica siano davvero risicate. Ci crede anche David Pizarro, sempre l’ultimo ad arrendersi in campo: “Noi siamo coscienti che è molto difficile. Per noi è importante vincere domenica e poi sperare.” Al centrocampista cileno fanno eco le parole dei due brasiliani giallorossi, Julio Baptista e Juan che, oltre a Doni, sono stati chiamati dal Ct Dunga per la spedizione mondiale dei verdeoro: “Ancora una settimana con la Roma per cercare di vincere lo Scudetto e poi ci sarà il Mondiale”. Insomma se Ranieri dopo Roma-Samp voleva dei giocatori motivati ha sicuramente trovato nell’ambiente giallorosso terreno fertile per cercare di raggiungere quel sogno che ormai sembra lontano ma che con un pizzico di fortuna potrebbe diventare realtà.
DUBBIO - Oltre ad aspettare a Trigoria la Roma continua ad allenarsi per preparare al meglio gli ultimi novanta minuti della stagione. A preoccupare il tecnico Ranieri è sempre David Pizarro che ieri ha abbandonato anzitempo l’allenamento per una botta la collo del piede ed oggi ha svolto semplicemente del lavoro differenziato. Oggi il Peq non ha mai toccato il pallone ma lo staff sanitario giallorosso è molto ottimista sul suo possibile utilizzo nell’appuntamento al Bentegodi a cui il centrocampista cileno non vuole mancare per nessun motivo come ha sottolineato anche lui stesso: “E’ l’ultimo sforzo, voglio stringere i denti. Poi avrò un mese per risolvere i miei problemi”. Per quanto riguarda il resto del gruppo non ci dovrebbero essere problemi. Vucinic, che ha saltato la sfida con il Cagliari, oggi si è allenato regolarmente e se il dolore alla caviglia continuerà a non persistere anche lui avrà una maglia da titolare contro il Chievo. Tra gli acciaccati risultano anche Cassetti, che oggi ha lavorato a parte ma che a Verona ci sarà, Mexes, fermato da un semplice raffreddore e che domani sarà in gruppo e Julio Baptista, che ha svolto una seduta in palestra per un risentimento ai flessori che non desta particolari preoccupazioni. Ranieri per la trasferta in terra scaligera avrà praticamente tutti a disposizione tutti gli effettivi tranne che John Arne Riise fermato dal giudice Sportivo. Tutti abili e arruolabili, tutti accomunati da una solo imperativo: crederci fino alla fine.
CREDERCI - La Roma non vuole mollare. Lo si capisce da come la squadra è scesa in campo in queste ultime partite in cui gli uomini di Ranieri hanno sempre lottato cercando di mettere pressione sull’Inter. Ci credono tutti all’interno della Roma nonostante le possibilità di assistere ad un ribaltone domenica siano davvero risicate. Ci crede anche David Pizarro, sempre l’ultimo ad arrendersi in campo: “Noi siamo coscienti che è molto difficile. Per noi è importante vincere domenica e poi sperare.” Al centrocampista cileno fanno eco le parole dei due brasiliani giallorossi, Julio Baptista e Juan che, oltre a Doni, sono stati chiamati dal Ct Dunga per la spedizione mondiale dei verdeoro: “Ancora una settimana con la Roma per cercare di vincere lo Scudetto e poi ci sarà il Mondiale”. Insomma se Ranieri dopo Roma-Samp voleva dei giocatori motivati ha sicuramente trovato nell’ambiente giallorosso terreno fertile per cercare di raggiungere quel sogno che ormai sembra lontano ma che con un pizzico di fortuna potrebbe diventare realtà.
DUBBIO - Oltre ad aspettare a Trigoria la Roma continua ad allenarsi per preparare al meglio gli ultimi novanta minuti della stagione. A preoccupare il tecnico Ranieri è sempre David Pizarro che ieri ha abbandonato anzitempo l’allenamento per una botta la collo del piede ed oggi ha svolto semplicemente del lavoro differenziato. Oggi il Peq non ha mai toccato il pallone ma lo staff sanitario giallorosso è molto ottimista sul suo possibile utilizzo nell’appuntamento al Bentegodi a cui il centrocampista cileno non vuole mancare per nessun motivo come ha sottolineato anche lui stesso: “E’ l’ultimo sforzo, voglio stringere i denti. Poi avrò un mese per risolvere i miei problemi”. Per quanto riguarda il resto del gruppo non ci dovrebbero essere problemi. Vucinic, che ha saltato la sfida con il Cagliari, oggi si è allenato regolarmente e se il dolore alla caviglia continuerà a non persistere anche lui avrà una maglia da titolare contro il Chievo. Tra gli acciaccati risultano anche Cassetti, che oggi ha lavorato a parte ma che a Verona ci sarà, Mexes, fermato da un semplice raffreddore e che domani sarà in gruppo e Julio Baptista, che ha svolto una seduta in palestra per un risentimento ai flessori che non desta particolari preoccupazioni. Ranieri per la trasferta in terra scaligera avrà praticamente tutti a disposizione tutti gli effettivi tranne che John Arne Riise fermato dal giudice Sportivo. Tutti abili e arruolabili, tutti accomunati da una solo imperativo: crederci fino alla fine.
Il coraggio di un Capitano. By: Rino Gennaro Di Gianni
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miércoles, 12 de mayo de 2010
Justicia para Stefano Gugliotta // Giustizia per Gugliotta // ACAB FOREVER!!!
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